La fonte magica by Natalie Babbitt

La fonte magica by Natalie Babbitt

autore:Natalie Babbitt [Natalie Babbitt]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 8845180131
editore: Fabbri Editori
pubblicato: 2016-03-12T05:00:00+00:00


15

A Treegap, la stessa luce lunare inargentava il tetto del cottage-non-mi-toccare, ma dentro le lampade erano accese. «Proprio così» disse l’uomo col completo giallo. «Io so dov’è.» Si appoggiò allo schienale della sedia nell’immacolato salotto dei Foster, incrociando le lunghe gambe sottili, e il piede sospeso cominciò un ritmico tremolio. Appese il cappello al ginocchio e sorrise, con gli occhi quasi chiusi. «Vedete, li ho seguiti. Ora è con loro. Non appena ho visto che erano arrivati a destinazione, mi sono voltato e sono tornato subito indietro. Ho pensato che sareste rimasti svegli. È tutto il giorno che la cercate, ovvio. Dev’essere un bel pensiero.»

Allora alzò una mano, ignorando le loro esclamazioni, e prese a lisciarsi i peli sottili della barba. «Sapete» disse in tono meditabondo, «ho fatto molta strada cercando un bosco proprio identico a quello che avete qui accanto. Per me sarebbe molto importante averlo. E che piacere, avere dei vicini come voi! Ora, credetemi, non taglierei molti alberi. Non sono un barbaro, lo vedete. No, solo qualcuno qua e là. Non lo trovereste affatto diverso, davvero.» Fece un gesto con le lunghe dita bianche e sorrise, e il suo viso si raggrinzì in maniera piacevole. «Saremmo buoni amici, credo. Be’, io e la ragazzina siamo già amici. Sarebbe un gran sollievo averla di nuovo a casa sana e salva, vero?» Fece schioccare la lingua e s’incupì. «È una cosa terribile, un rapimento. Che fortuna che io abbia visto tutto! Insomma, senza di me forse non ne avreste avuto più notizie. Sono gente rozza di campagna, quelli che l’hanno portata via. Non si può sapere che cosa potrebbero fare degli ignoranti come quelli. Sì» sospirò, alzando le sopracciglia e sorridendo di nuovo, «pare che io sia la sola persona in tutto il mondo a sapere dove trovarla.»

E poi l’uomo col completo giallo si sporse in avanti. Il suo viso lungo assunse un’espressione dura. «Ora, non ho bisogno di entrare nei dettagli con gente come voi. A volte si incontra gente che sembra che non sappia come cavarsela quando ha un problema, e questo rende le cose difficili. Ma con voi… non ho bisogno di spiegare la situazione a voi. Io ho quello che volete voi, e voi avete quello che voglio io. Certo, potreste trovare quella bambina senza di me, ma… potreste non trovarla in tempo. Quindi: io voglio il bosco e voi volete la bambina. È uno scambio. Un semplice, evidentissimo scambio.»

Guardò i tre volti spaventati attorno a lui, e come se non vi vedesse altro che tranquillo assenso, sorrise deliziato e si sfregò le mani. «Affare fatto» disse. «L’ho capito subito, mi sono detto: “Ecco della gente intelligente e ragionevole!”. Mi sbaglio di rado a giudicare i caratteri. Resto deluso poche volte. Dunque! Non resta che scrivere tutto nero su bianco, cedermi il bosco, e firmare. È la cosa migliore, ne convenite, far le cose legali, fatte bene. Il resto è facile. Non è niente. Voi andate a chiamare il poliziotto in paese, e io e lui partiamo e riportiamo la bambina e i criminali.



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